Security: Verso un modello di partenariato pubblico privato?
08/03/2019
Dal Governo importanti novità per le Agenzie di sicurezza private e i Security Manager
Il 30 gennaio si è tenuto a Roma il convegno “Mediterraneo. Società e Città Sicure” organizzato dalla Fondazione italiana per la Legalità e lo Sviluppo durante il quale sono emerse numerose novità.
Al convegno sono intervenuti l’On. Stefano Candiani, sottosegretario all’Interno, e l’On. Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa, i quali hanno confermato l’interesse e l’attenzione del Governo per la sicurezza dei cittadini sul territorio italiano e delle imprese all’estero, da sviluppare con un piano di partenariato tra pubblico e privato.
Candiani ha confermato che le associazioni di categoria di vigilanza, incontrate il 23 gennaio, avranno presto risposte puntuali e concrete ai temi sul tavolo, con l’intento di valorizzare il comparto sicurezza privata che coadiuva le risorse dello Stato, per volgere verso la realizzazione di un’unica rete che operi e che sia in grado di prevenire e reagire adeguatamente alle minacce nazionali e globali.
L’On. Tofalo ha aggiunto che il Governo si impegna a defiscalizzare i costi della sicurezza per favorire i contributi dei privati per la sicurezza del territorio. Il sottosegretario, inoltre, ha ribadito un’ulteriore promessa dell’esecutivo per colmare il vuoto legislativo attuale e quindi normare le agenzie private di sicurezza che operano anche all’estero, perché possano esercitare legittimamente per proteggere le aziende italiane che sono impegnate in territori complessi, evitando così di operare per mezzo di agenzie straniere - contractor - spesso in conflitto d’interessi tra il loro Paese d’origine e l’Italia. Per consentire così l’ingresso delle agenzie di sicurezza italiane in un mercato potenziale che oggi vale circa 250 miliardi.
Un interesse particolare è stato sottolineato da Tofalo per quelle aziende che sono impegnate in settori sensibili e che rappresentano una quota rilevante del PIL italiano, per le quali si intende istituzionalizzare il ruolo del Security Manager, che diverrebbe un interlocutore dello Stato riconosciuto.
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