Se si è alla ricerca di un perito forense a Milano, Defensis è sicuramente la risposta più affidabile. Grazie ai suoi tecnici e CTP, infatti, è in grado di svolgere perizie informatiche forensi professionali atte a raccogliere prove spendibili in sede di processo.
Le collaborazioni con importanti aziende, multinazionali e studi legali prestigiosi testimoniano l’efficienza dei servizi offerti e la validità dell’investimento. Con le competenze messe in campo, supportate da una strumentazione all’avanguardia, i risultati non tarderanno ad arrivare, garantendo al committente un effettivo risparmio in termini di tempo e denaro.
Tutti i collaboratori che fanno parte della squadra di Defensis hanno maturato almeno una decina di anni di esperienza nel campo investigativo. Ciò assicura che il perito forense a Milano da noi fornito, che prende in carico un’indagine dispone si tutte le conoscenze necessarie al fine di svolgere le operazioni seguendo alla lettera le best practice di settore.
Questo è particolarmente rilevante durante il processo di acquisizione delle prove, i cui passaggi sono codificati nello standard ISO/IEC 27037. Oltre a delineare le principali figure coinvolte in un’investigazione forense e le rispettive responsabilità, il suddetto standard stabilisce delle importanti linee guida per l’identificazione degli indizi, per la loro catalogazione e conservazione.
Il processo comincia con l’attribuzione della priorità nella raccolta delle prove che è strettamente correlata al criterio di volatilità di queste ultime. Si deve inoltre fare chiarezza sul termine “raccolta”, col quale si indica l’acquisizione fisica del dispositivo su cui si pensa possano trovarsi gli indizi da analizzare (alcuni esempi possono essere: hard disk, pendrive e altri tipi di memorie fisiche o digitali).
Si passa poi alla fase di acquisizione, cioè alla creazione di una copia del supporto originale in ambiente controllato. Ciò si fa in laboratori appositi, attrezzati di tutte le strumentazioni necessarie al fine di garantire lo svolgimento sicuro e corretto delle operazioni.
Prima di poter procedere con questa delicata attività, tuttavia, lo standard prevede che il metodo di acquisizione scelto venga validato in anticipo.
Una volta avuto il via libera, l’attività può cominciare concretamente, ma deve essere tenuta una traccia documentata di tutti i passaggi eseguiti, delle tecnologie impiegate e dei metodi utilizzati. Questo si rende necessario per garantire che le prove siano state raccolte e conservate rispettando le norme previste dalla legge, compresa l’adozione di tutte le misure di sicurezza allo scopo di preservarne l’integrità.
La redazione del registro di catena di custodia è responsabilità del perito forense a Milano. La realizzazione di tale documento è fondamentale, poiché identifica la cronologia di movimentazione dei digital device acquisiti, le relative operazioni eseguite per l’estrapolazione dei dati in essi contenuti e i risultati finali dell’attività d’indagine. Tra le informazioni che devono essere tassativamente riportate vi sono:
Oltre all’onere di redigere e mantenere aggiornato il registro di catena di custodia in ogni sua parte, il perito informatico forense ha anche il compito di conservarlo per tutto il tempo di esistenza delle prove e per un periodo di tempo prestabilito dopo la loro cessazione di esistenza.
Per ottenere questi e tantissimi altri servizi relativi alle perizie informatiche forensi, ti invitiamo a richiedere un preventivo agli esperti di Defensis. Con l’aiuto dei nostri CTP e tecnici specializzati, potrai trovare subito risposte concrete a sostengo della strategia legale scelta, il tutto a prezzi vantaggiosi.